L'ITALIA DEI CENTO SET: DOVE E COSA SI STA GIRANDO, REGIONE PER REGIONE di Elisa Grando
Film, serie tv, documentari: la produzione è il settore audiovisivo che si è risollevato più in fretta dopo il lockdown. Un riavvio possibile anche grazie al supporto logistico delle 19 Film Commission italiane: ecco, regione per regione, i set già aperti e quelli previsti fino a novembre.
«La produzione audiovisiva è ripresa intensamente, c’è un grosso richiamo per tutte le maestranze». Cristina Priarone, presidente di IFC – Italian Film Commission, registra così un dato che pareva impossibile appena qualche mese fa. Dopo la serrata del lockdown, la produzione di film, serie tv, cortometraggi e documentari in Italia è ripartita con slancio nonostante la quotidianità non facile delle regole anti-Covid sul set: fra ottobre e la fine del 2020, ci saranno sul territorio nazionale più di cento set aperti. In questo riavvio diventa ancora più imprescindibile il ruolo delle 19 film commission italiane, snodo nevralgico tra le produzioni, la dimensione regionale e i fondi per il settore audiovisivo. «La produzione italiana è sempre stata prolifica e creativa: era impaziente di rimettere in moto la macchina», dice Priarione. «Noi cerchiamo di darle gli strumenti per farlo, anche in una situazione complicata come questa. Spesso le istituzioni e il settore audiovisivo parlano linguaggi diversi: la film commission è il “traduttore” che fa ottimizzare i ritorni per entrambi e genera ricadute fortissime sui territori, in un meccanismo internazionale ormai consolidato».
Tutto è ripartito, ma non esattamente come prima. Il Covid-19 ha aperto, letteralmente, nuovi scenari anche in fatto di location. «Dopo l’emergenza sono diventati ancora più attraenti i luoghi meno metropolitani: il distanziamento è più praticabile e si può fare base in una piccola comunità senza spostamenti continui sui mezzi, oggi più che mai di complicata gestione», spiega Priarone. «Ci arrivano diverse richieste di location fuori dalle città, e questo è salutare: portare le produzioni in diaria, cioè in trasferta, è spesso uno sforzo notevole. E molti fondi regionali danno incentivi se si gira fuori dalle aree metropolitane. È un’opportunità per conoscere ancora di più i vantaggi di girare in un’area non per forza trafficata e centrale».
Ora la priorità è continuare a lavorare, convivendo con le nuove regole del virus anche sul set: «La svolta fondamentale è stata il protocollo per la sicurezza dei lavoratori dell’audiovisivo condiviso da Anica, Associazione Produttori Audiovisivi, Confederazione Nazionale dell’Artigianato e sindacati, che abbiamo sottoscritto anche noi film commission», afferma Priarone. «Questa ripresa è frutto anche del nostro lavoro costante nell’essere vicini agli operatori, anche durante il lockdown. In molti territori italiani spesso la film commission è l’unico referente per l’audiovisivo. C’è stato un enorme sforzo per tenere aggiornato il settore sulle evoluzioni dei protocolli da seguire a livello nazionale. Abbiamo inoltre sostenuto le maestranze in lockdown grazie al fondo da un milione di euro messo a disposizione da Netflix, di cui parte a breve una seconda call. E poi abbiamo sempre tenuto più vive possibile le attività con l’estero, per esempio con le coproduzioni in sviluppo che hanno chiesto il nostro aiuto, o le iniziative sullo sviluppo delle sceneggiature con altri paesi europei».
Qui sotto, regione per regione, una ricognizione dei set all’opera oggi in Italia con il supporto delle 19 film commission.