DAVID NEWS SPECIALE - LA CARICA DEI PRIMI DAVID


EMANUELA FANELLI: «QUESTO DAVID PER ME È UN “BENVENUTA” E UN “IN BOCCA AL LUPO” DA PARTE DEL MONDO DEL CINEMA» di Elisa Grando

L’emozione per il premio come Miglior attrice non protagonista per Siccità, l’importanza per un attore di essere guardato davvero, la felicità di lavorare ancora con Paolo Virzì in Un altro ferragosto: «Mi commuove pensare a me bambina sul divano che guardavo Ferie d’agosto e ancora non sognavo di fare l’attrice».


«Di solito riesco a controllare le mie emozioni, invece quando ho sentito il mio nome dal palco del David ho avuto un black out: se mi avessero inquadrata sette o otto vincitori dopo sarei sembrata una loro parente stretta, piangevo a basta, perché in realtà stavo realizzando il mio premio». Emanuela Fanelli non dimenticherà facilmente le emozioni del suo primo David di Donatello come Miglior attrice non protagonista per Siccità, dopo tanto teatro, tanti film e una popolarità strepitosa arrivata attraverso la televisione, nella trasmissione Una pezza di Lundini. «Questo premio mi è sembrato un “benvenuta” e un “in bocca al lupo” da parte di tutto il cinema», dice Emanuela.

Nel suo discorso di ringraziamento ha ricordato che è fondamentale, per un attore e un’attrice, essere guardati…
«Paolo Virzì mi ha chiamata per un provino dopo avermi vista in televisione nello sketch di “A piedi scarzi”. La scena era quella in cui Raffaella torna in macchina dopo essere stata sullo yatch: ho capito subito che non era come i ruoli che mi stavano offrendo dopo la visibilità della prima Pezza di Lundini, molto tagliati sulla commedia pura. Per questo ho parlato dell’importanza di essere guardati. Il primo che mi ha dato l’occasione di fare un film al cinema è stato Claudio Caligari. Lui stesso artisticamente troppo poco guardato: il fatto che abbia visto me rende il suo sguardo più prezioso e commovente, pensando che lui ha pagato il contrario. In questo mestiere ci sono attori bravissimi, ma se non incroci qualcuno che ti guarda veramente non emergi. Virzì, appunto, ha visto uno sketch televisivo. Però ha visto un’attrice».

E l’ha richiamata per il suo nuovo film Un altro Ferragosto, il sequel di Ferie d’agosto che sta girando a Ventotene…
«A Ventotene, sul set, hanno seguito i David su un maxi schermo. Non posso parlare del mio personaggio perché è nuovo, non c’era nel primo film, ma è un ruolo che non ha niente a che fare con la Raffaella di Siccità e che non mi è capitato mai di interpretare. Quello che mi commuove di questo film è che Ferie d’agosto e Compagni di scuola sono le due videocassette che ho consumato, i miei film preferiti. L’idea di essere nel seguito è commovente, ripenso alla bambina sul divano che guardava quei film e ancora non sognava di fare l’attrice».

Com’è nata la passione per la recitazione?
«Quando ero piccola venivano le mie cugine a casa e scrivevo copioni che dovevamo mettere in scena: mi offendevo se non dicevano le battute giuste. È una cosa che mi è sempre piaciuta. Ho fatto un laboratorio di teatro al liceo classico di Frascati, dopo il primo anno il regista mi ha chiesto di entrare nella compagnia: avevo 16 anni e facevo spettacoli classici. Ho visto tanti attori professionisti, si facevano prove vecchio stile per cui, anche se hai una battuta, rimani lì 18 ore. Ho recitato con varie compagnie di circuiti piccoli, poi nel 2013 ho cominciato a scrivere cose mie e a portarle in scena. Non cercavo l’agenzia perché pensavo che sarebbe rimasta una grande passione ma che il mondo dello spettacolo non avesse bisogno di me. Quando una sera stavo leggendo dei monologhi miei a Testaccio, Federica Remotti mi ha chiesto di entrare nella sua agenzia. Il primo provino che ho fatto è stato quello di Caligari. Da lì ci ho provato davvero».

Un sogno dopo il David?
«Qualche tempo fa avrei detto: lavorare con Paolo Virzì. Sono stati tre anni in cui ne ho realizzati tanti: mi godo con una cautela sana questo bellissimo momento. Poi di sogni ne arriveranno altri. La cosa più bella è stata ricevere i complimenti dagli addetti ai lavori del cinema e dal pubblico. Quando sono stata candidata, un ragazzo aveva scritto sui social: “È una giornataccia, ma Emanuela candidata mi ha svoltato la giornata”. Sentire le persone felici per una gioia mia è una meraviglia. Mi sento grata».