APRILE 2022


MAESTRALE, L’ARTE DI CAMBIARE ROTTA: IL SORPRENDENTE CORTO VINCITORE DEL DAVID67, TUTTO DISEGNATO A MANO di Elisa Grando


Una barca a vela in vendita, il sogno di un’altra vita: il regista Nico Bonomolo racconta il film d’animazione vincitore come Miglior Cortometraggio, prodotto da Tramp Limited di Ficarra e Picone. «Ho preso spunto dalla navigazione: anche se si prende una rotta, può sempre succedere qualcosa che la fa cambiare. È accaduto anche a me: a 35 anni ho lasciato tutto per fare cinema», racconta l’autore.


Ci sono circa seimila disegni in Maestrale, il film di animazione che ha vinto il David di Donatello 67 per il Miglior Cortometraggio. A realizzarli tutti a mano, in mesi di paziente lavoro, è stato il regista siciliano Nico Bonomolo. Ne è valsa la pena: «Questo David di Donatello è un risultato sorprendente», commenta. «Ho cominciato da autodidatta, sono sempre rimasto a Bagheria. Ma il linguaggio dell’animazione consente di fare film ovunque ti trovi, anche con pochi mezzi: una grande libertà. Maestrale parla proprio di poter scegliere una rotta diversa da quella che avevo pensato inizialmente». Il film, prodotto dalla Tramp Limited di Salvatore Ficarra e Valentino Picone in un bianco e nero poetico di linee sottili e paesaggi in chiaroscuro, racconta proprio di un uomo che andando a lavoro vede una barca a vela in vendita e si perde nel sogno (o forse il ricordo?) di cambiare vita. «È successo anche a me: mi sono laureato in giurisprudenza, ma a 35 anni ho lasciato tutto per fare il cinema», racconta l’autore. «Ho una piccola barca a vela: per questa storia ho preso spunto dal concetto di navigazione. Navigando hai la sensazione del distacco dalla vita della terraferma. Anche se prendi una rotta può accadere qualcosa, come l’arrivo del maestrale, che te la fa cambiare. È così anche nella vita».

Il suo personale cambio di rotta come è avvenuto?
«Ho sempre disegnato e dipinto anche se studiavo altro, e sempre avuto una grande passione per il cinema. Nel 2008 ho visto Appuntamento a Belleville che spiegava come si fanno le animazioni. L’ho studiato per mesi. Così ho realizzato il primo corto, Lorenzo Vacirca, una piccola commedia di una decina di minuti che ha vinto il Festival di Taormina».

Maestrale è realizzato “a passo 2”, con 12 frame al secondo. Quanto tempo ci è voluto per completarlo?
«Nove mesi: è stato letteralmente un parto. È il mio primo cortometraggio con un assetto produttivo più strutturato fin dall’inizio del progetto, ma realizzato comunque in economia coinvolgendo sei-sette persone tra le quali Gioacchino Balistreri, anche lui di Bagheria, l’autore delle musiche: in un film senza dialogo, una parte importantissima».

Ed è interamente disegnato a mano.
«La forma di animazione più antica, un lavoro molto lungo ma che dal punto di vista visivo nel 2022, nel pieno della tecnologia, emoziona ancora. Le scene di navigazione della barca a vela sono state prima realizzate con un computer 3D per avere modelli più realistici possibili»

Com’è nata la collaborazione con Ficarra e Picone?
«Salvo e Valentino sono molto sensibili alla realtà siciliana. Con il precedente corto Confino, coprodotto da Lucky Red, avevo già vinto il festival di Santa Barbara in California che mi ha fatto concorrere per una nomination ai Premi Oscar. Salvo e Valentino l’hanno inserito nel programma di una rassegna estiva a Palermo ed è nata la collaborazione. Quando ho presentato l’idea di Maestrale hanno accettato a scatola chiusa».

Perché il bianco e nero come scelta artistica?
«Contribuisce a dare un senso di distacco dalla realtà e accentua la dimensione onirica, un po’ alla Bergman. Anche in pittura, lo trovo molto più universale».

Quali sono i suoi riferimenti?
«Mi sono formato nei cineclub, a Bagheria ce n’era uno molto bello, sul cinema con attori in carne ed ossa. I miei modelli sono il bianco e nero di Fellini, di Polanski. E poi Tornatore, sempre un riferimento, una sorta di guida spirituale. Il mondo dell’animazione l’ho imparato nel tempo».

Il David di Donatello al Miglior Cortometraggio è votato dalla Commissione di selezione cortometraggi.